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Mosè nel Giudaismo, Cristianesimo ed Islam, al centro di un seminario al Monte Nebo

Una due giorni di approfondimento e confronto tra studiosi delle tre religioni monoteistiche: protagonista la figura di Mosè, il patriarca biblico che ha avuto un profondo impatto nel Giudaismo, nel Cristianesimo e nell’Islam.

Nella cornice del convento della Custodia francescana di Terra Santa presso il santuario di Mosè sul Monte Nebo, in concomitanza con l’ottavo centenario dell’arrivo dei Francescani in Terra Santa, undici relatori provenienti da sei paesi hanno approfondito non solo i testi e le interpretazioni di Mosè, ma anche il significato e la portata di tale figura per i lettori della Torah, del Vangelo e del Corano.

Sotto il patrocinio del Principe Hassan bin Talal di Giordania e di Ján Figel, inviato speciale della Commissione Europea per la libertà religiosa fuori dalla UE, il convegno è stato organizzato dal Royal Institute for Inter-Faith Studies (RIIFS) di Amman e dalla Fondazione per le Scienze Religiose “Giovanni XXIII” di Bologna, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia ad Amman e il contributo della Delegazione UE in Giordania.

«La figura di Mosè continua ad esercitare un’influenza decisiva in tutto il mondo», ha sottolineato il Prof. Alberto Melloni, che ha curato l’organizzazione scientifica del seminario insieme al RIIFS, «ed è stato importante non solo discutere il messaggio mosaico alla luce dell’interpretazione esegetica, ma anche permettere un’occasione di confronto e di ascolto tra le differenti tradizioni e prospettive che si rifanno alla figura di Mosè».

Al termine dell’iniziativa è stato lanciato un “Messaggio dal Monte Nebo”, con cui i partecipanti al seminario hanno auspicato la prosecuzione dei lavori in ulteriori occasioni di confronto ed approfondimento, tra studiosi e rappresentanti delle tre religioni, nello “spirito del Monte Nebo”.