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Intervento del Sottosegretario Maria Tripodi alla Conferenza “Call for Action: Urgent Humanitarian Response for Gaza”

Il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, S.E. Maria Tripodi, è intervenuta lo scorso 11 giugno ad Amman alla Conferenza internazionale “Call for Action: Urgent Humanitarian Response for Gaza”.

 

Di seguito il suo intervento:

 

  • È per me un onore rappresentare l’Italia a questa importante Conferenza volta a fornire una risposta collettiva e coordinata all’attuale situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.
  • Desidero ringraziare in particolare il Re di Giordania Abdullah II, il Presidente egiziano Al Sisi e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres per aver organizzato questa Conferenza.
  • L’Egitto e la Giordania sono due partner regionali fondamentali per l’Italia e riteniamo che in questo momento cruciale e di grande difficoltà per la regione medio-orientale è particolarmente importante mantenere un forte coordinamento tra i nostri Paesi.

[SITUAZIONE POLITICA]

  • Sia Amman che il Cairo si stanno confermando degli interlocutori imprescindibili, svolgendo un esemplare ruolo di mediazione e contribuendo attraverso tutti i mezzi disponibili alla de-escalation e al rafforzamento della risposta umanitaria all’interno della Striscia.
  • Oltre otto mesi di conflitto sono costati la vita a un numero inaccettabile di civili, tra cui migliaia di donne, bambini e persone in condizioni di estrema vulnerabilità. Al contempo cresce pericolosamente la minaccia sulla stabilità dell’intera regione mediorientale.
  • Come già ribadito in molte occasioni, è necessario raggiungere al più presto un accordo tra le parti in conflitto, tale da consentire di affrontare più compiutamente la grave crisi umanitaria ed evitare un’escalation regionale.
  • A tal fine, l’Italia sostiene con grande convinzione l’articolata proposta di accordo presentata dal Presidente degli Stati Uniti Biden, che consentirebbe un cessate il fuoco duraturo a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e un aumento dell’assistenza umanitaria.
  • Riteniamo che, per una solida adesione all’accordo da parte di entrambe le parti, debbano essere offerte garanzie di impegno per ciascuna delle tre fasi individuate nel piano. Si tratta pertanto di una situazione nella quale la vera garanzia dovrebbe venire dalla fiducia reciproca, o almeno dalla buona volontà delle parti.
  • Sin dall’inizio, l’l’Italia ha mantenuto alta l’attenzione sul conflitto e posto in essere numerose iniziative, diplomatiche e umanitarie, a conferma del ruolo profilato del nostro Paese e della volontà di fare fronte, insieme ai principali Alleati e partner regionali, al complesso scenario medio orientale scaturito dal 7 ottobre.
  • Il conflitto in corso sta infatti dispiegando gravi effetti sulle condizioni securitarie dell’intero Medio Oriente, già caratterizzato dal persistere di fronti conflittuali tra i diversi attori regionali. Il rischio di regionalizzazione del conflitto è indicativo delle fragilità che attraversano l’intera regione e ci espone a minacce crescenti. Bisogna continuare a trasmettere messaggi di moderazione a tutti gli attori coinvolti e ricordare i rischi associati a qualsiasi deterioramento della situazione di sicurezza.

[SITUAZIONE UMANITARIA, RISPOSTA ITALIANA, FOOD FOR GAZA E PROSPETTIVE FUTURE]

  • Siamo particolarmente preoccupati per le condizioni umanitarie all’interno della Striscia e crediamo che si deve evitare un ulteriore deterioramento della situazione umanitaria a Gaza. A tal fine, è imperativo promuovere una de-escalation.
  • L’Italia è in prima linea nella risposta umanitaria. Dal 7 ottobre, abbiamo assicurato l’evacuazione medica di 58 minori feriti con accompagnatori, per un totale di 156 persone inclusi gli accompagnatori.
  • Sempre dall’inizio della crisi attuale, abbiamo stanziato 55 milioni di euro per le attività umanitarie e consegnato 16 tonnellate di beni umanitari.
  • Dopo lo stanziamento di due primi pacchetti di aiuti, per un totale di 20 milioni di euro, è attualmente in fase di implementazione un terzo pacchetto di aiuti dal valore di 35 milioni di euro, di cui 30 nell’ambito dell’iniziativa Food for Gaza e 5 milioni destinati a UNRWA per progetti specifici in Cisgiordania, Libano, Giordania e Siria.
  • “Food for Gaza” è l’iniziativa lanciata lo scorso 11 marzo dall’On. Ministro Tajani insieme a FAO, PAM e FICROSS. Il nostro obiettivo è creare un meccanismo di coordinamento per affrontare la drammatica insicurezza alimentare e le condizioni sanitarie, rispondendo ai bisogni immediati e allo stesso tempo elaborando soluzioni per il medio termine, tra cui la ricostruzione e, in ultima analisi, la costruzione della pace. Abbiamo un tavolo permanente per mettere a fuoco progetti su cui lavorare insieme, favorendo il coordinamento e mettendo a disposizione il meglio che il sistema Italia può offrire.
  • L’iniziativa “Food for Gaza” si sta sviluppando su quattro diversi canali operativi, su cui lavoriamo incessantemente.
  • Il primo consiste nell’invio di beni nella Striscia di Gaza, in particolare beni alimentari, mangimi, attrezzature sanitarie, la cui raccolta viene curata dalle Componenti del nostro Sistema Paese.
  • L’invio di questi beni è già partito e verrà finalizzato nelle prossime settimane attraverso la collaborazione di tutti gli attori coinvolti. Saranno diversi i canali che verranno utilizzati. Approfitto per ringraziare le autorità giordane, così come quelle egiziane, per la fondamentale collaborazione che hanno finora assicurato alle nostre attività di aiuto umanitario verso la Striscia di Gaza.
  • Il secondo fronte dell’iniziativa “Food for Gaza” consisterà in un supporto logistico, tramite il PAM, tra l’altro con la possibile messa a disposizione di mezzi di trasporto, per facilitare la distribuzione di beni all’interno della Striscia;
  • Il terzo canale, sempre nell’ambito dell’iniziativa Food for Gaza, consiste nella messa a disposizione di uno scanner per container di ultima generazione che verrà presto inviato a Cipro nell’ambito del corridoio marittimo. Insieme allo scanner, sono previste missioni di personale italiano per formare in loco le controparti cipriote per l’utilizzo dello stesso.
  • L’Italia ha infatti da subito aderito all’iniziativa, lanciato l’8 marzo, dell’apertura del corridoio marittimo cipriota per fornire assistenza umanitaria via mare.
  • Infine, grazie “Food for Gaza” sono previsti importanti finanziamenti per iniziative emergenziali degli organismi internazionali coinvolti (PAM, FAO e FICROSS). A tal proposito si segnala che PAM e FAO hanno deciso di lanciare appelli specifici, denominati appositamente “Food for Gaza”.
  • Oltre ad assicurare un continuo impegno volto a rispondere alle esigenze più immediate della popolazione, è importante ragionare da subito anche sulla ricostruzione di medio periodo, che dovrà partire necessariamente dalla bonifica del territorio.
  • Per tale ragione, l’Italia apprezza in particolar modo la scelta di porre al centro dei lavori di oggi anche il confronto sull’early recovery. Ciò significare riflettere sin da ora sul “giorno dopo” a Gaza, non solo dal punto di vista della formula politica, ma anche rispetto alle esigenze e opportunità concrete di ricostruzione. È Necessario offrire al popolo palestinese una reale e concreta prospettiva politica, accanto a corrette garanzie di sicurezza per Israele.
  • Consideriamo essenziale l’adozione di una prospettiva di lungo periodo tale da consentire il consolidamento di una volontà politica comune, condizione indispensabile per ogni possibile soluzione politica alla questione israelo-palestinese. A tal fine, l’Italia, che vede nella formula “due popoli, due Stati” l’unica soluzione percorribile, attribuisce particolare valore alle diverse forme di dialogo e consultazione con i principali Paesi della regione.