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Firmato l’accordo tra Italia e Giordania sulla cooperazione universitaria

 

È stato concluso oggi ad Amman l’accordo tra Italia e Giordania sulla cooperazione bilaterale in campo universitario. La firma stamane al Ministero dell’Educazione Superiore e della Ricerca Scientifica: da parte giordana, il Ministro dell’Educazione Superiore, Adel Tweissi, e, da parte italiana, l’Ambasciatore ad Amman Giovanni Brauzzi.

L’accordo rappresenta una tappa fondamentale nella cooperazione tra i due Paesi e sostituisce il precedente memorandum bilaterale in materia, che risaliva al 19 maggio 2005. Si pongono così le premesse per una cooperazione strutturata in un campo in cui si moltiplicano le iniziative di collaborazione tra atenei italiani e giordani.

Il Ministro Tweissi ha ribadito il profondo interesse all’incremento delle opportunità di studio e formazione superiore e di scambi universitari tra i due Paesi. A testimonianza dell’accresciuto impegno italiano in tal senso, hanno assistito alla cerimonia anche alcuni studenti giordani vincitori di borse di studio offerte dal Governo italiano per l’anno accademico 2018-2019. Il Ministro ha espresso il suo apprezzamento per il sensibile aumento delle borse di studio concesse, che consentiranno ad un qualificato contingente di giovani giordani di immatricolarsi o di proseguire gli studi nel sistema universitario italiano, che da sempre costituisce un punto di riferimento per i giordani che intendono completare la propria formazione superiore.

Alla firma era inoltre presente una delegazione dell’Università di Pisa, in missione in Giordania per formalizzare la costituzione del Gruppo di progettazione interdipartimentale “Acqua, agricoltura, sovranità alimentare ed energia” che coinvolge alcune prestigiose istituzioni scientifiche giordane come Royal Scientific Society (RSS), Higher Council for Science and Technology (HCST), National Agricultural Research Center (NARC) di Baaqa, Jordan University for Science and Technology (JUST) di Irbid, ed internazionali, come SESAME. Il progetto punta ad ottimizzare l’uso dell’acqua in agricoltura nelle regioni mediterraneo a maggiore vulnerabilità idrica e si inserisce nel contesto di sempre maggiore coinvolgimento di atenei italiani in queste tematiche vitali per il futuro del Medio Oriente.